crediti: Scienza in rete

Ad un mese dalla conclusione della COP26 di Glasgow, gli USA hanno deciso di lanciarsi a capo fitto nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti, su tutti: l’azzeramento delle emissioni entro il 2050.

Se in Europa già nel 2020 si era registrato un aumento nell’utilizzo delle energie rinnovabili a discapito dei combustibili fossili, negli Stati Uniti l’allontanamento dall’industria petrolifera è più difficoltoso.

Basti considerare che, ad oggi, l’America segue la Cina (che detiene il primo posto) per emissioni di CO2 annuali globali (il 14%).

L’energia del Texas

Ad avviare una transizione energetica degna di nota, prima ancora di Biden, era stato il Texas. Con un impianto ad energia solare (Roadrunner) e uno eolico (High Lonesome), lo stato si è reso portabandiera dell’energia rinnovabile per tutti gli altri federati a stelle e strisce.

Godere di vento e sole costante ha portato il Lone Star State ad avere il primato tra gli altri stati americani per quanto riguarda l’energia eolica e a classificarsi come sesto tra quelli dotati di strumenti per lo sfruttamento dell’energia solare (ERCOT).

I due siti, creati in collaborazione con Enel Green Power, risparmiano al Texas rispettivamente 800.000 e 1,1 mila tonnellate di CO2 annuali.

(Crediti: Enel Green Power)

Sulla via del green

Mercoledì l’amministrazione della Casa Bianca ha annunciato che verranno stanziati diversi miliardi di dollari per rinnovare e modernizzare (per che siano più ecologici) gli edifici federali, per fornire veicoli elettrici al personale e rivoluzionare il modo in cui il Governo acquista l’energia di cui si serve.

L’obiettivo primario di Biden è quello di ridurre del 65% le emissioni di anidride carbonica entro la fine del decennio e successivamente puntare al loro completo annullamento entro il 2050. Un obiettivo ambizioso e, a detta di molti, impossibile.

Il sollevarsi di voci contrarie al progetto viene soprattutto dai Repubblicani, vicini ai fornitori e produttori dell’industria petrolifera che verrebbero gravemente danneggiati economicamente.

Di altro avviso i gruppi Green di sinistra (rappresentati dal Center Biological Diversity e dal Sunrise Movement) che accusano il Presidente americano di non fare abbastanza.

Il piano di Biden, quindi, dovrà affrontare difficoltà sia interne che esterne prima di essere propriamente avviato.

Dall’inizio di quest’anno però, a New York, San Francisco e Washington D.C la polizia era già stata dotata di bici, moto e veicoli elettrici. Nessun problema è sorto, facendo notizia e insinuando, invece, che l’iniziativa fosse un fallimento.

Politicamente ed economicamente il 2030 è alle porte, così come le prossime elezioni americane di mid term (8 novembre 2022), vedremo nei prossimi mesi quanto ambizione e realtà saranno compatibili per Joe Biden.

Condividi!

Di Chiara Ciatti

Neo-trentina dalla C aspirata; vivo di sport, femminismo e caffè. Sono una studentessa universitaria polemica, con sempre la macchina fotografica in una mano e il passaporto nell'altra. Fast è il progetto che credo mi aiuti ad esprimermi al meglio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *