di Andrea Miniutti e Daniel Rajer
Anno 2025, Roma, studi di registrazione del talk show ‘L’opinione del primo che passa‘
“Grazie per averci seguito fino alla fine cari ascoltatori, appuntamento a domenica prossima con una nuova puntata de L’opinione del primo che passa, buonanotte!”
Copertina di chiusura, inizia la pubblicità, le telecamere si spengono, il presentatore esce dallo studio e raggiunge il suo staff di autori. I dati Auditel escono alle 10 di mattina, ma sanno già che la puntata è stata un successo, visto l’engagement sui social. Tra quelli indignati per il contenuto e coloro che, invece, hanno seguito la trasmissione con passione, il pubblico di L’opinione del primo che passa cresce di settimana in settimana. Obiettivo: raggiunto.
In particolare, è da quando è scoppiata la “crisi dell’oro” che gli ascolti sono aumentati. L’opportunità è irripetibile, o quasi. Dopotutto, è l’ennesimo avvenimento epocale scoppiato in questi ultimi anni: la pandemia, l’elezione del Presidente della Repubblica, la guerra in Ucraina… Di materiale non ne è mancato, diciamo. Come non sono venuti meno gli opinionisti, spuntano come funghi in autunno quelli, e L’opinione del primo che passa non se ne fa sfuggire nemmeno uno.

Gervasio Arcimboldi Viendalmare è il nuovo idolo del momento. Complottista della prima ora, ma non solo di questa crisi. Infatti, il suo curriculum recita: “terrapiattista, no-5G, no-vax, seguace QAnon, climate change denier, #ZelenskyWarCriminal, …”, ma la lista continua. Ed ora, Gervasio sostiene che le crisi in realtà non esistano e che nemmeno l’oro sia qualcosa di reale.
“Nelle città ci sono sempre stati i negozi ‘Compro Oro’, ma voi avete mai visto qualcuno andare dentro? Cosa ci nascondono i proprietari di quegli esercizi? Sono convinto che ogni negozio del genere abbia uno scantinato dove i membri della massoneria rettililana si riuniscono per decidere l’agenda globale”. Applausi scroscianti del pubblico in sala, il conduttore Paolo Senzapudore lo incalza facendogli ulteriori domande mentre l’economista, suo ‘avversario’, cerca di parlare da 10 minuti. Quando è il suo turno, Gervasio lo interrompe continuamente, accusandolo di essere parte di questa congiura globale contro “il vero popolo”, così dice.
Alcuni giornali hanno duramente criticato gli autori e il conduttore di L’opinione del primo che passa. Secondo loro, il degradamento del dibattito pubblico è causato anche da certe trasmissioni che non danno un vero e proprio contributo al risolvimento del problema. Sostengono che “programmi come L’opinione del primo che passa non dovrebbero dare così tanta voce all’opinione del primo che passa, perché spesso sono persone che non sanno effettivamente nulla sull’argomento”. L’accusa dagli autori della trasmissione è subito pronta: i giornali sono antidemocratici. Bastiano Contrario, conduttore del programma, si difende così: “non è colpa nostra se il primo che passa non è mai un laureato ad Harvard, un illustre economista o un esperto di geopolitica”. E così, anche i seguaci delle teorie di Gervasio rilanciano sui social questa critica.

È da qualche giorno che fuori dai negozi “Compro Oro” di tutt’Italia si stanno svolgendo delle proteste, non consentendo loro di lavorare. Però, ieri un fatto nuovo è accaduto. In una città della penisola, uno di quei negozi è stato vandalizzato dalla folla di manifestanti. Vetrate e mobili distrutti per cercare la botola del seminterrato, in modo da smascherare la grande congiura globale dei masso-rettiliani. Non trovandola, hanno bloccato in tre il proprietario del negozio e iniziato a minacciarlo, affinché rivelasse l’ingresso segreto. “Non esiste”, gridava disperato. Loro non ci credevano e continuavano ad incalzarlo. Nulla. Poi, uno sparo.
Il giorno seguente, la cronaca dei giornali racconta l’accaduto. Quelli che gridavano “antidemocratici”, e cose simili, avevano ucciso una persona normale. Ma “il vero popolo” non crede a quello che era successo: “Mio cugino era lì e dice che non è successo nulla”, “Io ero presente, abbiamo trovato la botola e il commerciante è scappato, implorandoci di dire che si era suicidato”, “Voi credete veramente che qualcuno de ‘il vero popolo’ possa commettere una cosa simile?”, “Però, se fosse vero, per me hanno fatto bene ad ammazzarlo, se lo meritava, come se lo meritano tutti i masso-rettiliani”.

Gervasio si rende conto, invece, che questa vicenda è andata troppo oltre. In un post sui social, si dice preoccupato per gli sviluppi che le sue idee hanno generato. I commenti sono furibondi: per “il popolo vero”, è stato comprato dalla loggia, oppure gli hanno hackerato il profilo.
La vera rivoluzione è avvenuta quando lui, Gervasio Arcimboldi Viendalmare, è stato chiamato nuovamente a L’opinione del primo che passa per dibattere con Franco Bastapensieri, un ultras di estrema destra e creatore del “Movimento anti-piante”. Gervasio è il nuovo luminare della trasmissione per il suo passato da vivaista, mentre Franco è il nuovo idolo delle masse per la sua articolata tesi: “Le piante non servono a nulla, cioè, qualcuno le ha mai viste fisicamente produrre ossigeno? Oltretutto, il verde è un colore che non sta bene con il nero, quindi andrebbe abolito”. Gervasio è incredulo: “Come potete credere a teorie del genere? Non ha il minimo senso”. Cala il silenzio nello studio, poi il pubblico scoppia in una fragorosa risata, infine un applauso.
È così che muore la libertà, sotto scroscianti applausi.