In queste ore negli Stati Uniti dovrà essere approvato l’American Rescue Act, un pacchetto di stimoli da 1.9 trilioni di dollari (il secondo più grande della sua storia) per far ripartire l’economia americana. Il voto al senato è passato seguendo le linee di partito, e ci si aspetta che seguirà le stesse dinamiche alla camera.
Inizialmente l’idea di uno stimolo di tale portata è stata accolta con diffidenza dai mercati che temevano un innalzamento dei tassi d’interesse come conseguenza. Questi timori, però, sono stati respinti dalla segretaria del tesoro Janet Yellen, che ha assicurato la stabilità dei tassi d’interesse sul breve periodo.
Non totalmente divisivo
Nonostante la divisione partigiana sull’approvazione del pacchetto, molte misure al suo interno trovano supporto bipartisan. Nello specifico le misure di supporto a famiglie, piccole imprese, alla campagna vaccinale, e gli stimoli (di 1400 dollari) per persone singole, sono condivisi completamente dai repubblicani. Altre misure, come i finanziamenti ai governi locali (spesso democratici avendo aree più densamente popolate), il supporto alla riapertura delle scuole, e l’obbligatorietà dei periodi di malattia (per covid) retribuiti, hanno invece incontrato la compatta opposizione del GOP.

Inoltre un’ultima misura molto importante per i democratici è stata tolta da un arbitro del senato: l’incremento del minimo salariale a 15 dollari l’ora – è stato decretato – deve essere scorporato dallo stimulus package. Questo rende molto improbabile una sua approvazione futura dal momento che alcuni degli stessi democratici sono contrari a questa modifica.
È ormai certo che il pacchetto passerà, ma come fa notare Anthony Zurcher della BBC l’approvazione di questo pacchetto ha radicalizzato le posizioni dei due partiti, e questo all’inizio della presidenza di Biden. Il che fa prevedere per il neo presidente una strada in salita.