Finalmente, dopo mesi in cui il Covid sembrava prendere il sopravvento e la tenuta del paese appariva sempre più complicata, torniamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Questo è stato possibile grazie al lavoro svolto dalle tre coalizioni di governo che, seppur con difficoltà e qualche “frecciatina” reciproca, sono riuscite a coesistere, per il bene del Paese, e continueranno a farlo almeno fino alle elezioni amministrative (sembrerebbe).
Ciò è stato reso possibile anche grazie alla mediazione di Mario Draghi, stimato da tutte le forze politiche (o quasi), che ha accettato di riprendere in mano l’Italia in una situazione di crisi sanitaria, economica e sociale, proprio come fece 10 anni fa con l’Unione Europea a seguito della crisi del 2008.
Buone notizie
Poc’anzi ho scritto di “una luce in fondo al tunnel” perchè non solo il tasso di positività, come riportano i giornali, è sceso all’1,1% (dato più basso da inizio pandemia) – ed ovviamente è una notizia che bisogna accogliere con grande felicità – ma anche perchè oggi l’ISTAT ha ribaltato le prime stime del 30 aprile scorso, che indicavano un calo congiunturale dello 0,4%, calcolando per il periodo gennaio-marzo un aumento del PIL dello 0,1% rispetto ai precedenti tre mesi.
Un’ ottima notizia quindi per la nostra economia, anche in ottica futura, considerando che, con l’estate alle porte e con tante mete turistiche alberghiere già sold-out (vedi la Versilia), potrà sperare davvero in quel rilancio che tutto il comparto aspetta da tempo.
Per concludere, l’auspicio è che con una forte ripresa, derivante dai mesi estivi, i settori strategici del paese possano tornare davvero ai livelli pre-covid e rimettere in moto il mercato del lavoro in cui sono a rischio più di 800.000 mila posti che devono essere salvaguardati.