La riforma del fisco è uno di quegli argomenti che ciclicamente ritornano tra le colonne dei quotidiani. La politica ama strumentalizzarne il dibattito, salvo poi dimenticarsene data la tecnicità delle competenze richieste. Spesso i cittadini la invocano, certo per motivi diversi e non sempre avendo in mente quale dovrebbe essere la soluzione migliore. Il problema tuttavia permane, un fisco inefficiente rallenta la crescita esasperando il contribuente ed incoraggiando l’evasione fiscale

Sembra pertanto importante spendere alcune righe per spiegare in parole semplici perché l’attuale sistema fiscale non funziona, come riformarlo e quali sono le alternative percorribili.

Perché l’attuale sistema fiscale non funziona?

L’Italia attualmente adotta un sistema fiscale ispirato a criteri di progressività. Ciò significa che l’aliquota marginale incrementa all’aumentare del reddito percepito dal contribuente. 

Aliquota Marginale: è pari all’aliquota applicata sull’ultima fascia di ricchezza del contribuente.

Quali sono le criticità?

1. L’incremento della percentuale di reddito tassato è determinato dalla presenza di cinque scaglioni, essi determinano rigidamente il livello di reddito che produce un aumento dell’aliquota. Di conseguenza il contribuente è spesso disincentivato ad aumentare il proprio monte ore lavorate (almeno di quelle regolarmente dichiarate).

2. Il sistema fiscale si affianca ad un sistema di sostegno al reddito estremamente disorganico, gestito peraltro da una diversa agenzia (ndr l’INPS).

3. Non tutte le componenti del reddito subiscono l’applicazione delle medesime aliquote. La tassazione delle rendite da capitale (ad esempio i guadagni che provengono dall’affitto di una casa) ha una tassazione media inferiore: 21% contro 46% del reddito da lavoro.

Come si riforma un sistema fiscale?

Una riforma del fisco richiede un intervento organico che ne bilanci la struttura complessiva. Obiettivi fondamentali devono essere la semplificazione, la trasparenza e la riduzione del carico fiscale

Se infatti la riforma godrà di una propria coerenza interna ci si potranno aspettare maggiori investimenti da parte delle imprese, una maggiore predisposizione all’aumento di ore lavorate da parte dei contribuenti, favorendo così la crescita.

Possibili modelli di riferimento:

Una possibilità spesso ventilata è quella del sistema tedesco caratterizzato dalla definizione di una no-tax area maggiore rispetto a quella italiana e dall’adozione di una funzione progressiva (detta quadratica) che elimina la complicazione degli scaglioni. Essa individua per un qualsiasi livello di reddito un’unica aliquota media ad-hoc.

L’alternativa è quella di un modello ad aliquota unica che sfrutta la progressione del reddito per attuare il criterio costituzionale di progressività.

(Foto di copertina da: Investire Oggi)

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