Torna l’appuntamento settimanale con Nicholas e Andrea! Oggi una giornata dedicata agli scontri: chi ne sarà uscito vincitore?
Murgia/Figliuolo: 8
Sembra che nell’ultima settimana si sia aggiunto alle già presenti restrizioni un ristretto divieto al ragionare con senso critico. Pare ormai acqua passata la critica della Murgia alla scelta del generale Figliuolo di apparire solamente in divisa militare nonostante stia svolgendo un compito civile, ma ciò che rimane da questa discussione non è da sottovalutare. Gli stessi giornali e opinionisti che attribuivano la divisa a contesti bellici, dittatoriali e di propaganda (vedi Salvini che gira con il pigiamino dei carabinieri in campagna elettorale) ora difendono l’altissimo generale dell’italianità vaccinata.
Sulla questione si è espressa – oltre alla Meloni – Rita Dalla Chiesa, “famosa” per essere stata conduttrice di Forum (avete già capito il tipo), dicendo che se la Murgia ha paura degli uomini in divisa non dovrebbe chiamare il loro aiuto in caso di necessità.
Non sappiamo se avere più paura di Rita Dalla Chiesa o dei dittatori in divisa, a ‘sto punto, e guai a criticare una divisa in un paese libero.
Fedez/Pillon: 1 – 0, palla al centro
Un’altra dimostrazione di bassezza intellettuale ed argomentativa si è scatenata su Twitter dopo che Fedez ha portato alla luce sui propri canali social ciò che stava interessando la Commissione giustizia per la discussione sul ddl Zan. Evidentemente, Simone Pillon, senatore della Repubblica Italiana (pensateci bene a cosa significhi ciò), si è sentito in dovere di rispondere con una simpatia da mal di pancia: “Fortunaz che oggi Fedez ci spiegaz cosa è successoz ieriz in commissionez“, tutto ciò difendendo il proprio “diritto” di essere omofobo. Senatore, per le sue doti da pagliaccio si è già conquistato un posto nella prossima edizione di LOL, nel senso che chi ride ai suoi tweet è fuori dalla società. Squalificato dall’arbitro, guarda caso proprio Fedez.
Draghi/Erdogan: N/D
Il premier ha sputato fuoco sui Palazzi di Ankara. Dopo aver definito il presidente turco come un “dittatore”, la risposta è subito arrivata dall’ambasciata ottomana. Infatti, parafrasando le parole dell’ambasciatore turco, la risposta sembra un “parla per te, chi lo dice sa di esserlo” (Putin fa sempre scuola, nel bene e nel male).
Ecco, dopo aver speso finalmente delle parole forti, caro Mario, speriamo che seguano anche dei fatti: mandiamo un bel Bartolini carico di sedie made in Italy al Palazzo della presidenza turca. Altro che “Sofagate”, qui facciamo girare l’economia.
(Foto di copertina da: Fanpage, YouMovies.it, PeopleForPlanet e Fanpage)