Benvenuti ad una nuova pagellona di Nicholas ed Andrea! Oggi parleremo di ginocchia e salumi LGBT+ italianissimi.
Italia: 8 in resilienza…
Sì, le prestazioni azzurre agli europei, come forse avrete notato, sono un punto fisso delle nostre ultime pagellone; e noi speriamo di poter continuare a parlare (bene) della nazionale fino all’11 luglio, data della finale. Da una parte la partita ci ha fatto emozionare ed agitare, soprattutto dopo il gol annullato per – grazie al cielo – fuorigioco di Arnautovic al 64esimo. La sofferenza si è tramutata in gioia quando Chiesa, entrato negli ultimi minuti del tempo regolamentare, ha segnato la prima rete che ha spianato la strada al secondo realizzato da Pessina.

Che bello vedere un’Italia giovane, con gli innesti dalla panchina in grado di fare la differenza: Berardi, dopo una rovesciata indegna di una tedesca all’oratorio, si mangerà le mani per le occasioni sprecate quando guarderà la prossima partita dalle spalle di Mancini. D’altro canto…
Italia: …4 in educazione civica
Diciamocelo, la questione dell’inginocchiarsi ha un po’ monopolizzato le discussioni dell’ultima settimana. Dopo il match contro il Galles, la decisione in quest’occasione è stata di non decidere. L’Austria non ha chiesto alla UEFA il permesso, e noi ci siamo adeguati.
Avremmo preferito vedere più libertà personale, lasciando decidere i singoli sul da farsi. Anche perché, banalmente, cosa costa ad una nazionale dimostrarsi sensibile al tema del razzismo anche attraverso un gesto innocuo come inginocchiarsi? Ma la scelta, argomentata da Bonucci, è stata l’ignavia. E ci ha lasciati un po’ interdetti, ma sappiamo che qualcuno invece ha apprezzato questa non-presa di posizione.
Mussolini: 100 (al grammo)
Qualcuno ci passi il numero del suo pusher. Già qualche tempo fa, la nipote dell’insaccato italiano più famoso si è espressa sui social a favore del ddl Zan, destando i primi stupori. Neanche il tempo di metabolizzare che questa settimana si è vestita di arcobaleno, che l’avrebbero mimetizzata perfettamente nel bel mezzo di un Pride, o di un allevamento di pavoni.Proprio lei che fino a qualche anno sosteneva che fosse “meglio [essere] fascista che frocio”. Alessà, dove vuoi andare a parare?