Draghi: 4K

Sergio Mattarella si è riguardato troppo Game of Thrones in 4K ultimamente e come la sua eroina Daenerys ha deciso di usare come ultima ratio la sua arma più potente: (i) Draghi. Super Mario è arrivato in tutta la sua possenza “intellettuale” mostrando gran pragmaticità sin da subito, anche se la scena in cui si scorda di rimettersi la mascherina dopo la prima dichiarazione ha strappato un sorriso di tenerezza a tutti. Con il nuovo primo giro di consultazioni da lui guidate, ce lo siamo immaginati così: con le cuffie su per non sentire le stronzate di Meloni e Salvini, mentre ordina da bere al bibitaro Di Maio e si fa due risate con le battute di Berlusconi (da zoom, perché il Cavaliere non è potuto essere presente). Nel frattempo, Zingaretti litigava con Fratoianni come i migliori politici di sinistra, e Renzi guardava i video di Magic English.
Buona fortuna Mario, ne hai bisogno.

Sanremo: 4-

Ormai siamo abituati, con l’inizio del nuovo anno il problema più grande in Italia torna ad essere sempre e comunque Sanremo, ma quando chiedi in giro nessuno lo guarda mai.
Amadeus è stato attaccato come un immigrato sotto un post della Lega per aver detto che Sanremo senza pubblico non ha senso, perlomeno lui non è stato bloccato; ha dovuto solo fare marcia indietro e beccarsi l’Ariston vuoto, probabilmente perdendo pure le risate forzate. Alla Rai avevano giusto pronto pronto un intervento di Obama, che hanno poi regalato a Fazio per punire Amadeus.
Francamente, finché non chiamano Lundini a condurre, a noi di Sanremo ci frega ben poco.

Adios Conte…?: 6-

Come continuerà la parabola politica del nostro giurista preferito?
Su quel tavolino improvvisato, forse un banco con le rotelle, l’ex premier ha annunciato la fine della sua esperienza come capo del governo. Dopo quasi tre anni di governo molto discussi, vederlo parlare per l’ultima volta da Primo Ministro non può che farci pensare alle sue prime volte, quando era da tutti considerato il burattino nelle mani di Lega e M5S, e francamente ha fatto pensare anche al momento più bello degli ultimi anni di politica: ma noi, a differenza sua, non facciamo nomi e cognomi…

(Foto di copertina da: Fandom, DonnaPOP, Today)

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Di Andrea Miniutti

Sono Andrea Miniutti, ho 21 anni e sono laureato in Studi Internazionali presso l’Università di Trento. Sono il direttore e co-fondatorer di Fast, mi occupo di politica (principalmente italiana) e temi inerenti a mafia e stragismo. Sono un grandissimo polemico.

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