17 marzo 1981
I sostituti procuratori di Milano, Colombo e Turone, nel corso dell’indagine sul presunto rapimento dell’uomo d’affari Michele Sindona, ordinarono la perquisizione di quattro proprietà appartenenti a Licio Gelli, presente sull’agenda dello stesso Sindona e collegato a lui anche dalla figura del medico italo-americano Joseph Miceli Crimi.
Ciò che fu trovato a Castiglion Fibocchi, negli archivi della fabbrica di abbigliamento Giole, fu sconcertante: una lista di 962 nomi, che includeva figure fra le più importanti nel panorama istituzionale italiano. Dell’elenco facevano parte 119 alti ufficiali e 59 parlamentari, due ministri, l’intero gruppo dirigente dei servizi segreti italiani, 128 dirigenti di aziende pubbliche, 8 direttori di giornali, 4 editori e 22 giornalisti.
Da Silvio Berlusconi a Maurizio Costanzo, per arrivare alla maggior parte dei membri del Comitato di Esperti nominato dall’allora ministro dell’interno Cossiga per indagare sul sequestro di Aldo Moro. Questi nomi verranno resi noti solo a distanza di due mesi, il 20 maggio 1981, e porteranno alle dimissioni del presidente del consiglio Democristiano Arnaldo Forlani.
Le commissioni parlamentari
Svariate commissioni, sia giudiziarie che parlamentari, hanno lavorato per anni nel tentativo di fare luce sulla loggia. E seppur il loro lavoro non abbia portato la chiarezza sperata sulla questione, il loro operato risulta comunque imprescindibile per qualsiasi tentativo di comprensione della P2.
La principale di queste commissioni è stata la Commissione Parlamentare d’Inchiesta guidata da Tina Anselmi che definì la P2 come “un’organizzazione criminale”.
La storia della P2: tra stragi, golpe e scandali…
Nel 1971, Lino Salvini l’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la principale istituzione massonica italiana, nominò Gelli “Segretario amministrativo della loggia P2”, loggia coperta esistente fin dall’unità d’Italia ma che prima dell’avvento della figura di Gelli aveva sempre rivestito un ruolo marginale.
Secondo la relazione Anselmi la P2, sotta la guida di Gelli, ha avuto due fasi: la prima eversiva, la cui spinta propulsiva cessò con lo Scandalo Watergate e la conseguente caduta di Nixon (qui un mio articolo a riguardo: SPI – Storia | Politica | Informazione – Lo scandalo Watergate (google.com)), in cui Gelli arruolò soprattutto militari di estrema destra con tendenze golpiste. La seconda costituzionale, a partire dal 1976 infatti nella P2 entrarono banchieri, politici, giornalisti e imprenditori.
L’obiettivo non era più sovvertire l’ordine costituito ma bensì conquistare il potere salvando le apparenze della democrazia. La contrapposizione fra queste due tendenze appare chiara se confrontiamo due eventi dell’epoca in cui era coinvolta la P2: da una parte il “golpe borghese” del 1970, nato in grembo alla fase eversiva e che proponeva una deriva autoritaria di estrema destra dello stato, dall’altra il “golpe bianco”, del 1974, colpo di stato di stampo liberale e presidenzialista progettato dal piduista Edgardo Sogno.

La P2 si trova inoltre coinvolta in tutti i fatti più oscuri della storia italiana recente: dal già citato sequestro Moro alla strage della stazione di Bologna del 1980, il cui tentativo di depistaggio di Gelli è stato accertato e condannato dalla procura di Bologna. Secondo indagini più recenti, Gelli risulterebbe essere anche il mandante e il finanziatore della strage.
Per non parlare poi degli scandali economici: dal crac della Banca Ambrosiana fino ad arrivare a Tangentopoli, questo nonostante il fatto che quando scoppiò lo scandalo fossero passati già dieci anni da quando la P2 era stata sciolta dall’articolo 5 della legge n.17 del 25 gennaio 1982.
Cosa si può aggiungere sulla P2 che non è stato ancora detto?
In questi giorni stanno comparendo su testate giornalistiche e canali televisivi molti approfondimenti sul tema P2, senza dubbio molto interessanti ma limitati e limitanti in quanto se un argomento così complesso viene tirato fuori dal calderone delle notizie solo una volta all’anno non si potrà che avere una comprensione frammentaria e disorganica dei fatti, inadatta a instillare nel cittadino l’esigenza di giustizia o almeno di verità.
Cosa possiamo lasciarVi, noi di Fast, di nuovo sulla questione P2? Domande.
Poteva Gelli, uomo furbo e astuto ma al contempo persona limitata da un’educazione inadeguata, da solo essere a capo di una loggia così potente? Oppure c’era qualcun altro dietro? Per rispondere a questa domanda consiglio di approfondire l’esempio delle due piramidi fatto dalla Commissione Anselmi.
Per quale motivo la “fase eversiva” si conclude con la caduta di Nixon? E ancora qual è il legame fra P2 e servizi segreti statunitensi?
Dopo il suo scioglimento la P2 ha continuato a condizionare le istituzioni e i gangli fondamentali dello stato come ha fatto per tutti gli anni ’70 e oltre? Per rispondere a questa domanda consiglio di guardare il “Piano di Rinascita nazionale” del 1981. Quanti dei propositi di questo piano hanno ispirato la politica successiva?
Un’ultima cosa, interfacciandovi a queste domande, e in particolare all’ultima, ricordate la massima gattopardesca secondo cui: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.