La proposta di abbassare l’IVA sugli assorbenti è un piccolo ma importante passo avanti
Anno domini 2021: cala la tampon tax.
Nel programma di bilancio dell’attuale governo Draghi, a far notizia, forse a sorpresa, è il taglio della IVA sugli assorbenti.
Assorbenti che, ricordiamo, sono tassati come beni di lusso in Italia con IVA al 22%, al contrario dei rasoi maschili, considerati beni di prima necessità, con una tassazione del 4%.
Pare che a porre rimedio a questa ennesima disparità sia stata la proposta di abbassare l’aliquota al 10%. Un traguardo da festeggiare per le donne. O forse no.
Questa proposta arriva dopo cinque anni di lotte femministe, denunce in pubblica piazza e una raccolta di 650mila firme per la petizione sulla rimozione della tassa.
Italia e resto del mondo
La stessa tassa che in Spagna segna il 4%, in Francia il 5,5%, in Belgio e in Olanda il 6%. Ma se ci allontaniamo dal continente, Paesi come il Kenya hanno abolito completamente la tassa. Lo stesso ha fatto l’India, che precedentemente aveva una tassazione del 12%.

In Italia, invece, quando Giuseppe Civati e Beatrice Brignone proposero una tampon tax al 4%, nessuno prese in considerazione la proposta. Era il lontano 2016.
Nel 2018, quando la proposta venne nuovamente presentata da Luca Pastorino, si pensò bene di abbassare l’IVA sui tartufi al 5%, ma mantenere gli assorbenti per il ciclo (grande tabù questa parola, vero?) alla tassazione dei prodotti hi-tech. L’anno successivo ci provarono prima Bruno Bossio e poi Laura Boldrini, ma i risultati non furono migliori di quelli ottenuti dai predecessori.
Significativo citare come possibile spiraglio di apertura alla riduzione della tassa sugli assorbenti quella di Roberto Guartieri: “sì, purché siano composti da materiali biodegradabili”.
Da problema sui diritti a problema ambientale, dopotutto, il passo era breve per l’allora Ministro dell’Economia.

Un piccolo grande passo
Oggi, lo slogan “il ciclo non è un lusso” sembra aver portato ad un piccolo, ma combattuto, traguardo.
Perché no, le perdite di sangue mensili non sono un lusso. I dolori cervicali e renali non lo sono. Così come non lo sono i crampi che provoca il flusso mestruale.
Gli assorbenti sono la punta di un iceberg e la tampon tax al 10%, forse, l’inizio di un cambiamento più concreto. Una presa di coscienza.