(foto di copertina da RSI News)

Martedì 4 maggio si sono tenute le elezioni nella comunità autonoma di Madrid per rinnovare il parlamento regionale e il voto ha sancito la riconferma della presidentessa di centrodestra Isabel Díaz Ayuso, candidata del Partito Popolare e governatrice uscente eletta nel 2019.

Guardando ai risultati, il Partito Popolare ha ottenuto 65 seggi nel parlamento madrileno (il 45% dei voti) ed assieme ai 13 seggi di Vox (partito di estrema destra di ispirazione franchista) (9%) riuscirà a formare una maggioranza di governo.

la rieletta governatrice delle comunità di Madrid Isabel Díaz Ayuso; (foto da Blasting News)

La sinistra delude

Il grande sconfitto di questa tornata elettorale è sicuramente Pablo Iglesias, leader del partito di sinistra Unidas Podemos (UP), che aveva lasciato la carica di vicepresidente del governo nazionale per candidarsi come governatore. La decisione era subito sembrata azzardata vista la forza del centrodestra nella comunità di Madrid e vista la presenza anche del candidato espresso dal Partito Socialista (PSOE), con cui UP è al governo a livello nazionale. 

I dubbi si sono materializzati nel deludente 7% raggiunto da Iglesias, ovvero 10 seggi, solo tre in più rispetto alle elezioni del 2019. Per questo motivo Iglesias ha annunciato che lascerà la politica “intesa politica di partito e istituzionale”, chiudendo così la sua parabola politica iniziata nel 2014 con la fondazione di Podemos e che lo ha visto spesso protagonista nella scena partitica spagnola. 

Pablo Iglesias; (foto da la Repubblica)

Il governo è sotto pressione

Chi rischia però di subire le conseguenze peggiori è il governo centrale guidato dal socialista Pedro Sánchez, il cui partito ha ottenuto un risultato insoddisfacente (17% dei voti, molti meno rispetto al 2019), venendo addirittura eguagliato da Más Madrid, altro partito di sinistra.

In più queste elezioni hanno confermato la poca coesione all’interno del centrosinistra spagnolo; va ricordato infatti che il governo si regge sulla debole coalizione tra PSOE e UP, i quali hanno trovato un accordo solo dopo che la Spagna è andata al voto due volte nel 2019. Ma soprattutto, il Partito Popolare potrà sfruttare la vittoria per cercare di delegittimare il governo e per presentarsi come alternativa alla sinistra nella guida del Paese.

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