Quante volte abbiamo sentito parlare di revenge porn negli ultimi anni? Troppe.
Il fenomeno, esploso negli ultimi decenni, si diffonde a macchia d’olio e solo di recente è diventato un reato a tutti gli effetti, perlomeno in Italia e nella maggioranza dei paesi occidentali. Dettagliatamente, per revenge porn o revenge pornography si indica la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite Internet, senza il consenso dei protagonisti degli stessi. Anche con l’introduzione di nuove norme regolamentative, questo fenomeno è strettamente legato ad un uso improprio dell’internet.
Il caso
La vicenda più recente a questo proposito ha coinvolto una giovane tredicenne ed il suo ex fidanzato, diciassettenne, nella provincia di Salerno. Il ragazzo, dopo la rottura, ha pensato bene di vendicarsi, tappezzando la città di foto intime appartenenti alla ragazza e corredate da offerte di prestazioni sessuali in cambio di pagamento.

Gli agenti della polizia postale e la procura per i minori di Salerno hanno eseguito un’ordinanza cautelare, disponendo la misura coercitiva in comunità nei confronti del 17enne, che non è solo accusato di revenge porn ma anche di diffusione di materiale pedopornografico, dato che nei poster da lui diffusi sono presenti immagini di nudo.
Le conseguenze saranno irreversibili, sia sul colpevole, che – soprattutto – sulla vittima. I moventi di tale reato, secondo gli inquirenti, si riconducono alla gelosia e alla possessività: il ragazzo, non accettando la fine della storia ed il rifiuto, ha trovato vendetta in un atto deplorevole con il fine di umiliare la vittima, all’oscuro di tutto.
Ancora?
Questo vergognoso accadimento ci dovrebbe portare a riflettere attentamente: un simile tipo di violenza psicologica non può essere minimizzata alla mera delusione sentimentale. Il machismo e l’oggettificazione del partner, in questo caso (e nella maggior parte dei casi) donna, sono alla base di un pensiero che è portatore di odio e che sfocia in atti illegittimi e spregevoli, come nel caso sopra riportato.
Affinché ciò non si ripeti ed anzi, venga prevenuto, è fondamentale un maggiore intervento da parte delle istituzioni ma anche delle famiglie, introducendo e favorendo al meglio una sana educazione sessuale consapevole del potere del digitale.