In Francia, martedì la Camera bassa del parlamento ha approvato il contestato disegno di legge contro il separatismo religioso al fine di arginare e combattere la radicalizzazione di ideologie contrarie ai valori laici della Repubblica francese, con un riferimento particolare al fondamentalismo islamico. Il disegno di legge, passato con 347 voti favorevoli, 151 contrari e 65 astensioni, dovrà ora essere discusso in Senato.
Tale misura è stata fortemente appoggiata dal presidente Emmanuel Macron come risposta agli attacchi terroristici di matrice islamica, soprattutto in seguito agli ultimi avvenimenti che hanno sconvolto il Paese: l’uccisione di due persone da parte di un uomo che voleva vendicare le caricature di Maometto di Charlie Hebdo, nella stessa giornata in cui ha avuto inizio il processo per l’attacco terroristico alla redazione nel 2015, e la decapitazione di Samuel Paty, un insegnante “colpevole” di aver tenuto una lezione sulla libertà di espressione in cui sono state illustrate le vignette satiriche su Maometto.

Si tratta probabilmente di una delle proposte legislative più discusse negli ultimi anni, criticata in particolare dalla sinistra francese e da numerose associazioni islamiche. Più dettagliatamente, questa prevede un sostanziale rafforzamento del controllo statale sui culti e le associazioni religiose; ad esempio, le donazioni destinate ai luoghi di culto superiori a 10 mila euro dovranno essere dichiarate al fine di poter tracciare adeguatamente la provenienza dei finanziamenti esteri. Inoltre, sancisce la limitazione della scolarizzazione a domicilio per evitare l’iscrizione dei bambini presso strutture islamiste clandestine, così come il contenimento di matrimoni combinati attraverso il potenziamento dei funzionari di stato civile. Propone, infine, di perseguire gli autori di atti violenti e intimidatori commessi per motivi religiosi.