Diversi giorni fa, un cittadino siriano, il cui fratello è stato torturato, assassinato e mutilato nel 2017, ha presentato a Mosca una denuncia nei confronti di sei membri della Compagnia Wagner accusandoli di aver perpetrato tali atrocità e aspettandosi l’avvio di un procedimento penale nei loro confronti da parte della Federazione russa.
Ma cos’è la Compagnia Wagner e chi sono i suoi membri? La Wagner è un’organizzazione paramilitare composta da contractors, soldati a contratto; creata nel 2014 da Dmitriy Valeryevich Utkin, un ex-colonnello delle forze speciali russe nato in Unione Sovietica nel 1970 molto vicino a Putin, oggi ne è proprietario l’imprenditore Evgheny Prigozhin, oligarca russo vicino al Cremlino, accusato dall’intelligence statunitense di essere uno dei responsabili del Russiagate e anche per questo sotto sanzioni da parte degli USA.

Contro la legge, ma anche no
Nonostante l’utilizzo di mercenari sia vietato dalla Costituzione russa, i militari della Wagner, veterani della Guerra del Donbass ed ex-appartenenti delle forze speciali sovietiche e russe, vengono spesso utilizzati come unità d’assalto d’élite per sostenere la politica estera russa: essi vengono impiegati per la difesa di infrastrutture, come polizia militare, come istruttori per forze militari straniere, vengono usati per integrare le unità militari russe regolari o utilizzati per permettere al Cremlino di raggiungere i propri obbiettivi, negando qualunque coinvolgimento russo ufficiale.
Impiegati per la prima volta durate il conflitto fra separatisti e autorità ucraine per consolidare il controllo russo nel Donbass e in Crimea, vennero e vengono impiegati anche in Siria ed ora sono presenti in Africa, in particolare in Sudan, Repubblica Centrafricana e Libia; in quest’ultimo Stato essi sono presenti come sostegno delle forze del generale Khalifa Haftar.
L’immoralità di un tale corpo è indiscutibile, ma – a quanto pare – la Russia può.