Dal 1 marzo, su nomina del neo-premier Mario Draghi, il generale Francesco Paolo Figliuolo è diventato il nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid al posto di Domenico Arcuri. Per chi non lo sapesse, il generale, originario di Potenza ma torinese d’adozione, era già in corsa dal 2018 per la nomina di capo di stato maggiore dell’Esercito, posto occupato poi dal generale Pietro Serino. 

Figliuolo, già prima della nomina a Commissario, aveva dato prova della sua battaglia contro l’emergenza sanitaria, facendo allestire in breve tempo a Roma e a Milano due centri Covid. Ma il generale dietro di sé ha una lunga carriera, e possiamo ripercorrere le fasi più salienti. 

Incarichi passati

Nei primi anni di carriera, svolge le prime esperienze presso il Gruppo Artiglieria “Aosta” in Saluzzo, per divenirne poi comandante. Negli anni 2000 conduce le unità in missione in Kosovo. Comandante del I Reggimento di artiglieria da montagna di Fossano negli anni 2004-2005, dal settembre 2009 all’ottobre 2010 ricopre l’incarico di Vice Comandante della Brigata “TAURINENSE” per assumerne, senza soluzione di continuità, il Comando sino all’ottobre 2011.

Successivamente, continua a formarsi presso la Scuola di Applicazione di Torino, della pianificazione operativa e dell’addestramento in ambito NATO presso il Joint Command South di Verona. Inizia a ricoprire le funzioni di Capo Ufficio Logistico del Comando delle Truppe Alpine ed in seguito quelle di Capo Ufficio Coordinamento del IV Reparto Logistico dello Stato Maggiore dell’Esercito, dove assumerà i successivi incarichi di Vice Capo Reparto dal novembre 2011 all’agosto 2014 e Capo Reparto dall’agosto 2015 al maggio 2016. Dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell’Esercito.

(Immagine da: Corriere della Sera)

Il generale si dice onorato e dichiara:

Metterò tutto me stesso e tutto l’impegno possibile per fronteggiare questa pandemia e lavorerò per la nostra Patria e i nostri connazionali.

I frutti di questo cambio direzionale saranno visibili di qui a poco, e possiamo solo augurarci che il generale degli alpini sappia fronteggiare al meglio l’emergenza.

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