Come accade ogni anno, siamo giunti a una stagione molto importante per la politica, caratterizzata soprattutto dalla compilazione della legge di bilancio. La recente tornata elettorale ha però messo sul tavolo anche altre importanti questioni, che il Governo può affrontare grazie a una posizione di buona solidità e cooperazione tra gli alleati. Su tutto ciò incombe però la minaccia del Covid-19, che potrebbe creare nuovi grandi ostacoli per il governo.

Nell’intervento alla 75ma Assemblea Generale dell’ONU, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato che l’Italia “sta definendo un’agenda di lavoro incentrata su: Persone, Pianeta, Prosperità. Le chiamiamo le tre P”; ha poi indicato come obiettivi l’empowerment delle donne, le piccole e medie imprese, i lavoratori precari, la digitalizzazione, il clima, i giovani, la tutela della dignità umana. Secondo Conte si tratta di obiettivi che devono venire affrontati con un approccio diverso dopo la pandemia.

La speranza di vincere presto la pandemia, inoltre, non deve coincidere con l’augurio di tornare al più presto alla semplice “normalità”. Dobbiamo desiderare di più, immaginare e reinventare un mondo diverso: perché la realtà di prima non era la migliore possibile, era perfezionabile. La scommessa per ognuno di noi è dunque quella di essere migliori: è la lezione di vita che la pandemia ha scritto sulle nostre agende. Ignorarla, voltando pagina, sarebbe un errore imperdonabile.

Estratto dell’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’Assemblea Generale dell’ONU

Nel suo intervento ha poi parlato anche dei migranti, spiegando che le loro condizioni di vita sono peggiorate a causa della pandemia: riguardo a questo tema è necessario un intervento multilaterale, secondo i “principi di solidarietà e responsabilità”. È stato fatto riferimento all’azione dell’Unione Europea, che proprio in questi giorni ha proposto il New Pact on Migration and Asylum, per modificare – ma non abolire – i regolamenti di Dublino: con tale piano si cerca di ridurre il peso della gestione che spetta agli Stati di primo arrivo (Italia, Grecia, Spagna) facendo in modo che anche gli altri Stati siano più collaborativi, accogliendo migranti oppure prendendosi la responsabilità di gestire i rimpatri; ci sono quindi ancora delle similitudini con il precedente sistema, ma ci si è resi conto che l’approccio europeo al tema necessita di modifiche. Inoltre, lo stesso Governo italiano sta agendo sul tema, perché è stato sviluppato un testo per sostituire i Decreti Sicurezza, obiettivo indicato già all’inizio dell’alleanza giallo-rossa per segnare discontinuità con la precedente alleanza giallo-verde: le modifiche maggiori dovrebbero riguardare il sistema di accoglienza e i procedimenti per il rilascio di documenti (iscrizione all’anagrafe comunale, permesso di soggiorno, permesso di lavoro).

(Credits: Nena News)

Anche l’altra misura più rappresentativa dell’esperienza di Salvini come ministro è sotto discussione. Il 2021 sarà infatti l’ultimo anno in cui Quota100 rimarrà attiva, prima di giungere alla sua naturale scadenza e non venire rinnovata, come dichiarato da Conte. In questo mese di settembre sono cominciati i colloqui tra i sindacati e il Ministero del Lavoro – guidato da Catalfo – per valutare come organizzare il tema in seguito al superamento della precedente normativa.

Come per il tema delle migrazioni, anche in ambito economico gli impegni del governo si incrociano con le proposte europee. L’autunno è tipicamente la stagione durante la quale viene discussa la legge di bilancio, sviluppata dal Governo e poi approvata dal Parlamento: uno dei punti considerati più importanti dall’esecutivo è la riforma del fisco. A sostegno degli interventi governativi ci sono le iniziative europee: per il Recovery Fund bisognerà presentare entro ottobre una prima bozza per l’utilizzo delle risorse (mentre la decisione definitiva può venire presa nei primi mesi del prossimo anno), ma è anche possibile ricorrere alle risorse del SURE (per l’Italia circa €27 miliardi), della BEI e del MES (per l’Italia circa €36 miliardi, ma è forte il dibattito politico su questo strumento).

(Foto da Aggiornamenti sociali)

Un’altra questione che sicuramente impegnerà il Governo e il Parlamento nei prossimi mesi è la nuova legge elettorale; la riduzione del numero dei parlamentari successiva all’esito del referendum consultivo non richiede necessariamente un cambio totale della procedura di elezione, ma sicuramente serve perlomeno modificare la distribuzione dei seggi sul territorio nazionale (su questo tema è stata proposto il ddl Fornaro, dal nome dell’esponente di LeU che per primo l’ha firmato). A inizio 2020 è stato proposto il cosiddetto Brescellum, dal nome dell’esponente M5S Brescia, presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati: si tratta di un sistema elettorale proporzionale, ma con la soglia di sbarramento alzata dal 3% al 5% (le forze politiche minori sono però tutelate dal diritto di tribuna, grazie a cui i partiti che non hanno raggiunto la percentuale minima a livello nazionale possono eleggere dei rappresentanti se superano il 5% in un numero minimo di circoscrizioni).

(Foto di copertina da Giornale San Marino)

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Di Alessio Piccoli

Mi chiamo Alessio Piccoli, ho 23 anni e vengo da un piccolo paese in provincia di Pordenone. Studio Scienze Politiche all'Università Cattolica di Milano ed è proprio di politica che mi occupo, interessandomi principalmente ai contesti italiano, europeo e statunitense. Tra le mie altre passioni ci sono la musica e gli sport, il calcio soprattutto.

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