Giovedì scorso si è svolta l’assemblea del Movimento 5 Stelle, durante la quale l’ex premier Giuseppe Conte ha tenuto un discorso da leader di fatto del partito. Nel suo intervento Conte ha presentato la sfida di rifondare il Movimento attraverso una completa opera di rigenerazione che non rinneghi i valori e il passato dei grillini, ma che conduca ad un «neo-movimento» al fine di promuovere un nuovo modello di sviluppo: benessere equo e sostenibile, transizione energetica e digitale, riduzione delle diseguaglianze.

Il neo-movimento

Secondo Conte il partito ha bisogno di una chiara identità politica e per questo ha proposto di formulare una carta dei principi e dei valori del Movimento.

Tra i molti temi toccati l’ex premier ha più volte messo l’accento sulla transizione ecologica e in particolare sulla necessità di un nuovo paradigma culturale in termini di ecologia, portando quindi avanti uno dei punti fondativi del grillismo.

Inoltre, Conte ha ridimensionato l’importanza di un caposaldo del Movimento: il principio dell’uno vale uno. Questo cambio di passo, almeno a parole, non è trascurabile considerando che i grillini hanno sfruttato fin dalle origini la retorica dell’antipolitica, della lotta alla casta e della contrapposizione alle élites per guadagnare consenso.

La democrazia diretta

Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio Associati e presidente e fondatore dell’Associazione Rousseau
(foto da: Le Iene – Mediaset Play)

È stata anche affrontata la spinosa questione della democrazia diretta.

La crisi del modello tradizionale della cittadinanza democratica è sotto i nostri occhi

ha detto Conte, auspicando dunque di migliorare la qualità del sistema rappresentativo e di rafforzare gli istituti di democrazia diretta.

Il leader grillino ha affermato che le scelte fondamentali del Movimento passeranno dalla piattaforma digitale, senza però specificare quale, ma ha altresì aggiunto che la democrazia digitale è frutto di una tecnologia non neutra: le operazioni di gestione di questi processi sono sensibili e delicate e pertanto richiedono massima trasparenza e chiarezza.

Da questa posizione si evince la divergenza con Davide Casaleggio in merito alla legittimità della piattaforma Rousseau, posseduta e gestita dall’omonima associazione, il cui presidente è proprio Casaleggio.

(Foto di copertina da: Today.it)

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