Tu prova a parlare di astrologia con il maschio etero basic (a breve mi aspetto una class action dei maschi etero basic e devo ammettere che un po’ me lo merito anche) e la risposta sarà circa questa: “stronzate, scemenze, ma veramente credi a ‘ste cose?” Beh cari amici no, non crediamo a “’ste cose”, non sono riusciti a farci credere in Dio vuoi mai che adesso ci mettiamo a credere alle stelle? La questione è molto più semplice: as Valerio Lundini once said: “è un giocooooooo”.
Guida astrologica per cuori infranti

Recentemente ho visto su Netflix una serie italiana dal titolo “Guida astrologica per cuori infranti”, una seriuccia senza impegno, vagamente assurda, ambientata in una Torino irriconoscibile, se non per il fatto che ad un certo punto appare il museo del cinema; dove si sentono tutte le cadenze della penisola buttate lì a casaccio, la protagonista ad esempio ha un accento marcatamente meridionale mentre i suoi genitori sembrano essere milanesi ma d’altra parte lo dicono sempre che a Torino trovi chiunque tranne i torinesi ché negli anni del boom emigravano tutti per andare a Mirafiori. Atmosfere irreali, giovani trentenni in carriera con appartamenti in centro di 100 mq e altre creature mitologiche. In questo contesto favoloso e colorato la protagonista, Alice, un’assistente alla regia di una rete televisiva locale, scopre l’astrologia grazie all’incontro con Tio, un attore che a tempo perso si dedica a oroscopi, carte astrali e temi natali. Alice è una romantica bilancia alla quale un aquario egoista ha appena spezzato il cuore, con l’aiuto di Tio inizierà a conoscere l’universo maschile sotto il segno dell’astrologia, messa sempre in guardia dall’amico sulle sue nuove frequentazioni e sulle caratteristiche dei potenziali partner (ne conosce uno per ogni segno zodiacale, uno più bello dell’altro e il tutto nel giro di qualche mese, altra assurdità senza precedenti ma ok non è la vita vera).
E io, che sono una bilancia come la protagonista, ho detto ma vediamo un po’ chi sarà il fortunato vincitore di questa lotteria, sia mai che questa seriuccia mi illumini sul segno zodiacale su cui mi devo concentrare. Non spoilero quale è il segno dell’amore della vita della protagonista, ma non nego che per una settimana sono andata in giro chiedendo “Scusa ma te conosci qualcuno del segno del *****”, scherzi a parte questa serie tv mi ha fatto pensare che ultimamente l’astrologia va molto di moda, è raro che conoscendo una nuova persona non si finisca prima o poi a parlare di segni e di ascendenti, se ne parla sui social, nelle serie tv e recentemente ho letto anche un libro, quasi per caso, “Astrologia quotidiana” di Francesca Coppola, uscito l’anno scorso per Il Saggiatore. Questo libro, così come la serie, ma in realtà si potrebbe generalizzare a tutta la narrazione che viene fatta oggi sull’astrologia, ha una caratteristica fondamentale: la butta sul gioco, sul divertimento, non ha pretese di completezza o veridicità. Eppure la critica principale che viene mossa generalmente quando si parla di astrologia è che non ha basi scientifiche, ma a quante cose crediamo che non hanno nessun fondamento scientifico? Ovviamente Dio in primis ma poi le diete, le cure dimagranti e i fiori di Bach e le maschere di bellezza. E se il Sant’Uffizio mi legge no, non sto paragonando Dio ai fiori di Bach.
E poi che senso hanno queste critiche, spesso snob e mosse con sufficienza se la prima cosa che fa, chiunque parli di astrologia, è precisare che si tratta di un passatempo, che non è neanche lontanamente un tipo di culto o di fede, ma se il primo che dice “non credete all’oroscopo, verificatelo” è proprio Paolo Fox, che su ste cose ci campa. Nessuno propone l’oroscopo come qualcosa di scientifico e risolutivo, è semplicemente divertente cercare tratti comuni in persone nate nello stesso periodo, provare a indovinare il segno di qualcuno appena conosciuto ed è chiaro, il novanta percento delle volte si sbaglia però è un tipo di irrazionalità innocua e giocosa, il che non si può dire di altre credenze ma meglio non entrare nel merito.
Solo una moda?

Il fatto che l’astrologia sia vista come un innocuo passatempo e un gioco non risolve però la domanda di prima e cioè il perché se ne parli così tanto ultimamente.
Una mia amica sostiene che l’astrologia sia una moda alla stregua dei pantaloni a vita bassa, stanno tornando di moda e torna anche l’astrologia, ma mi viene da pensare che forse c’è qualcosa in più, qualcosa di più profondo del fascino dell’irrazionale, del gioco e della moda. Il senso di precarietà che viviamo oggi, soprattutto noi giovani, è un’angoscia continua che a livello storico non ha precedenti, almeno non recenti: guerre, pandemie e disoccupazione e il tutto si aggiunge alla granitica certezza che prima o poi, forse molto presto, salterà tutto per aria perché per non farci mancare niente stiamo anche distruggendo il pianeta.
Ma siamo troppo sgamati per affidarci a Dio, è qualcosa che ci sa di vecchio e reazionario, eppure non ce la sentiamo proprio di affidarci unicamente alla scienza e al pensiero positivista, siamo troppo sgamati anche per questo. Kant diceva che l’intelligenza di un uomo si misura dalla quantità di incertezze che è in grado di sopportare, beh forse non siamo così tanto intelligenti, non riusciamo a portare sulle spalle il peso delle incertezze che si fa ogni giorno maggiore e allora cerchiamo di aiutarci con quello che troviamo.
Non sto dicendo che l’astrologia sia una nuova forma di culto o di religione ma sicuramente se da una parte è molto romantico credere che il nostro destino sia scritto nelle stelle è anche vero che fa respirare pensare che non è poi tutto nelle nostre mani, perché la cultura del “se vuoi puoi” avrà pure la pretesa di essere democratica (il che non è assolutamente vero ma questo è un altro discorso) ma è anche tremendamente angosciante. E allora cosa c’è di male nell’alleggerirsi un po’, dividendo il nostro fardello con le stelle?