Nella scorsa puntata (che potete trovare qui) abbiamo affrontato il primissimo decennio del movimento Hip-Hop, nato negli anni ‘70 nella Grande Mela con l’idea di base di far divertire, svagare le classi emarginate dalla società americana. Nessuno avrebbe immaginato cosa sarebbe diventato negli anni successivi.
Questa settimana ricominciamo da dove ci siamo lasciati la volta scorsa, ovvero dal successo di «Rapper’s Delight» nel 1980, all’alba di un nuovo decennio. Questo periodo servirà a solidificare il rap come punto di riferimento per la comunità nera ma anche come genere musicale e prepararlo al grande salto che gli spetterà negli anni ’90.
Se nel primo decennio le sonorità hip-hop si rifacevano a quelle tipiche afroamericane e latinoamericane, è negli ’80 che i suoni, spinti dall’onda di innovazione, si fondono con altri generi nel tentativo di creare nuovi suoni su cui rappare. I dj trovano spunto in qualsiasi genere, e campionando canzoni di altri mondi che apparentemente non hanno nulla a che vedere con il rap creano delle vere e proprie pietre miliari del genere: dalla fusione con la musica elettronica, ad esempio, nascono perle del calibro di «Planet Rock» di Afrika Bambaataa, mentre dalla fusione con il rock si formano gruppi storici come i Run-DMC, forse oggi più famosi per il loro logo e il loro atteggiamento street che per le loro canzoni. Proprio loro sono considerati i padri dell’hardcore rap, con basi prese in prestito non solo dal rock ma anche dal metal.
Tante delle sonorità elettroniche nelle basi rap di questi anni possono essere attribuite all’introduzione della Roland TR-808 sul mercato. Per chi non sappia di cosa si stia parlando, ci riferiamo ad una «drum machine»; queste erano degli strumenti che permettevano di creare le strumentali a partire da un set di suoni preimpostati disponibili. Mentre il mercato richiedeva e lavorava principalmente su suoni realistici, presi da delle vere batterie (il drum infatti sarebbe la batteria) nel 1980 la Roland fece uscire appunto l’iconica 808 che, a differenza delle altre machines, non aveva una libreria di suoni reali, registrati da vere batterie, ma dei suoni molto più sintetici ed elettronici. Economicamente la 808 fu un flop per l’azienda, ma la sua importanza venne riconosciuta soltanto posteri: essa divenne il simbolo dell’Hip-Hop e, a dimostrare che le mode ritornano sempre, i suoni specialmente dei bassi della trap odierna sono basati o ripresi da quelli originali della 808.
Abbiamo visto quindi come le basi in questo periodo abbiano trovato la loro direzione, o meglio, le direzioni: ma il rap come genere musicale pone l’attenzione specialmente al testo. Dai testi semplici, basilari ed ormai scontati dei primi anni si passa a vere e proprie poesie di strada scritte da poeti crudi come Rakim e KRS-One. A questo proposito, consiglio vivamente l’ascolto di «The Message» di Grandmaster Flash, che forse conoscerete già per la leggendaria base, ripresa in diversi remix (tra cui quello di «Check Yo Self» di Ice Cube).
Gran parte delle lyrics di questo periodo sembrano ricalcare lo stesso tema sotto punti di vista diversi, la situazione black in America. Simultaneamente all’espansione del genere musicale fuori dalla nazione – raggiungendo gli altri poli anglosassoni, Regno Unito e Australia – le canzoni veicolano un messaggio di rivalsa sociale, contro il sovranismo bianco, portando tutte le minoranze ad adottare il rap come bandiera delle ingiustizie che vivono tutti i giorni. La Sacra Sindone di questo filone di rap è senza alcun dubbio Fight The Power dei Public Enemy, pubblicata nel 1989 e considerata da molti la canzone più influente dell’Hip-Hop: VH1 l’ha messa al primo posto nella 100 Greatest Hip-Hop’s Songs.
Abbiamo quindi coperto anche il secondo decennio del movimento, e ci stiamo avvicinando al periodo più caldo, quando il resto d’America proverà a contestare il trono di NYC nella gara alle classifiche, ma che si combatterà in parte anche per le strade. Da qui in poi, i nostri appuntamenti copriranno periodi più brevi delle puntate precedenti poiché vi saranno più filoni racchiusi in meno tempo, e ci prenderemo il nostro tempo per affrontare ognuno di essi con calma. La prossima settimana riprenderemo dal rap nella costa occidentale, in particolare dagli N.W.A. e da chi verrà dopo di loro.
(Foto di Jimdo)