La scorsa settimana il presidente USA è stato impegnato in numerosi vertici e summit nel vecchio continente. I punti in agenda sono stati molteplici: economia, cambiamento climatico, pandemia, Russia, Cina, e relazioni transatlantiche. Il viaggio in Europa di Biden ha la possibilità di consolidare una nuova era di cooperazione, ma anche di conflitto.

Nel tentativo di riparare le relazioni USA-UE, logorate da 4 anni di amministrazione Trump, e cercando alleati per le sfide del nuovo millennio, le tappe di Biden sono state le seguenti: riunione del G7 dall’11 al 13 Giugno, il 14 il summit NATO, il 15 il summit con l’UE, e il 16 l’incontro con il presidente russo Vladimir Putin.

In questi incontri, i punti di discussione sono stati moltissimi e cruciali. Tuttavia alcuni di quelli più importanti, come la lotta al cambiamento climatico, la ripresa economica post pandemica, e l’iniziativa sulla global corporate tax, (per lo più discussi al G7) si sono rivelati essere alcuni dei dossier più “facili” e sono quindi passati in parte in secondo piano. Il leitmotiv di questi incontri è stato un altro: infatti, in agenda un posto d’onore lo riserva la competizione con la Cina. Queste le parole di Biden in un editoriale del Washington Post:

This is a defining question of our time: can democracies come together to deliver real results for our people in a rapidly changing world?

Joe Biden all’arrrivo in Europa (AFP via AGI)

L’esito degli incontri

Sfortunatamente, i summit NATO e UE, e l’incontro con Putin, seppur fruttuosi, hanno evidenziato grosse divergenze tra gli USA e i suoi interlocutori. Nonostante alcune aperture, molte misure della guerra dei dazi di Trump sono ancora attive, e la controversia sui sussidi Boeing-Airbus rimane sul tavolo. Un rapporto del Center for American Progress ha confermato che la preparazione militare europea è “allo sfacelo” rendendo il vecchio continente inutile in un confronto con la Cina, con la quale anzi cerca di approfondire i rapporti commerciali. L’incontro con Putin è riuscito a riaprire i dialoghi tra le due nazioni, ma ha anche evidenziato le problematiche, specialmente riguardanti diritti umani e cyber-warfare. 

Seppur aprendo a nuove opportunità, questo viaggio ha quindi evidenziato che l’Europa non sarà un centro decisionale di spicco nei prossimi anni.

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