A scatenare indignazione, ma soprattutto rabbia, sono state le parole pronunciate da Barbara Palombelli a Forum. La “giornalista”, oltre ad aver paragonato Forum ad un vero e proprio tribunale, è riuscita a calpestare la dignità, la sofferenza e la drammaticità di tutti i casi di femmicidio verificatisi in Italia.

Si è aperta la polemica

Il discorso della Palombelli ha fatto il giro della rete, dei giornali e dei social: è lecito domandarsi se ci sia stato un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte.

Seriamente? Secondo questo ragionamento si potrebbe giustificare qualsiasi tipo di omicidio. Due amici litigano e uno uccide l’altro: “eh lo ha provocato”. Un figlio uccide un genitore: “eh, era esasperante a dirmi sempre di pulire camera”. Sono esempi stupidi che risultano eccessivamente banali nella loro esagerazione? Si, eppure è questo tipo di riflessione che ha incoraggiato la conduttrice in sede.

La faccenda è ancora più disarmante se ci si sofferma a riflettere come sia stato possibile pronunciare una frase del genere in diretta nazionale, su una delle maggiori reti televisive. La spiegazione potrebbe essere più semplice (e sconvolgente) di quanto ci si possa aspettare: la narrazione dei femminicidi pende sempre dalla parte dell’assassino. O meglio, la storia viene raccontata dal punto di vista degli alibi, dei motivi e della disperazione per la fine della relazione che hanno portato ad un gesto così estremo, come l’omicidio della donna professata amata.

(immagine da YouMovies)

Le scuse

La stessa Palombelli si è poi scusata, giustificandosi e sostenendo che le accuse rivoltole siano state frutto di una cattiva interpretazione di una frase da lei pronunciata.

“Chiedo scusa se non era chiaro abbastanza. Chiedo scusa all’azienda e a tutti coloro che hanno creduto che io fossi quella persona lì”.

– Barbara Palombelli

Legittimo scusarsi, se non doveroso, ma è altrettanto opportuno ricordare che la signora Palombelli sia la stessa che ha pronunciato il famoso discorso delle “prime donne” durante la scorsa edizione di Sanremo.

Quel magnifico sproloquio in cui si invitavano le donne a non fare le femministe di turno (come se ricercare la parità di diritti, retribuzione o tutele fosse eccessivamente rivoluzionario), ma a “rimanere al proprio posto”, quello in cui ci ha relegato la società machista dalla notte dei tempi.

Barbara Palombelli sul palco del Festival di Sanremo 2021 (immagine da Rolling Stone)

Inutile puntare il dito, forse

In una realtà in cui il femminicidio continua ad essere descritto come il termine ultimo di un conflitto di coppia, sui giornali come in televisione, è giusto scagliarsi su chi ha semplicemente riportato la retorica condivisa?

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Di Chiara Ciatti

Neo-trentina dalla C aspirata; vivo di sport, femminismo e caffè. Sono una studentessa universitaria polemica, con sempre la macchina fotografica in una mano e il passaporto nell'altra. Fast è il progetto che credo mi aiuti ad esprimermi al meglio.

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