Qualche tempo fa, Madame postava una foto del suo terrazzo a Creazzo, provincia di Vicenza, dicendo che da lì nascevano le sue parole. Dal centro della provincia, ma a pochi minuti di auto dal centro città dove andava a scuola, come la maggior parte di noi giovani vicentini arrivisti, è esploso il suo bisogno di comunicare.
Con più di 3 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e Voce già disco di platino, Francesca è uscita definitivamente dalla bolla degli ascoltatori rap ed it-pop, per approdare in grande stile nel panorama musicale italiano.
Prima la sua partecipazione a Sanremo in categoria BIG, con un pezzo nato da un freestyle di un anno e mezzo prima e ricostruito fino a diventare una potentissima lettera a se stessa, poi con l’uscita del suo album d’esordio.
Un album intenso ed innovativo, sincerissimo.
A Sopra le righe, confida a Sofia Viscardi la necessità di farsi conoscere come persona nella sua interezza, senza lo scudo dei singoli precedenti, ma con una narrazione continua riguardo ai temi costituitivi dell’essere umano; il rapporto con i genitori, le amicizie, la concezione di se stessi che ogni anno si rinnova. Quello che conta è scrivere, il genere è una scelta dettata dalla necessità di comunicare; gioca con il pop, il rap, il jazz. Chissà, forse un giorno il blues- dice.
Il disco
Le tracce del disco sono 16, alcuni sono successi annunciati come la già citata Voce, Baby e Il mio amico (feat. Fabri Fibra), molti sono i feat., ma non mancano i pezzi in cui è sola con la propria voce a raccontarsi, con toni talvolta cupi (penso a Mami Papi, scritta in risposta al bisogno di rimettere in discussione il tema dell’amore genitore-figlio o a Vergogna, una lunga occhiata gettata allo specchio con aria di sfida in cui trovano posto il sesso, l’amore, la costruzione di sé a partire dalle esperienze passate).
Francesca ha 19 anni, ma non canta solo alla sua generazione. Non ha una fanbase circoscritta; è, come lei stessa dice, una voce narrante.
Il sound è una sperimentazione continua; a pezzi rap, si alternano sonorità radiofoniche (complici anche le collaborazioni) ed un’inaspettata apertura orientale con Babaganoush, in cui i Pinguini Tattici Nucleari sembrano essere tornati allo splendore dei tempi in cui la ricerca di novità, le atmosfere giocose (il dialogo, ad esempio) e le emozioni andavano di pari passo.
Menzione speciale ad Amiconi in cui ripercorre i rapporti più significativi (o la mancanza di questi fino a metà liceo), dal bullismo all’amore a cui non crede, ma all’innamoramento come motore, sì.
Madame è una che avrei voluto conoscere andando a scuola su quei bus sgangherati dove ascolti la musica degli altri, leggi le scritte degli altri, le subisci sperando un giorno di rilanciarti raccontando il mondo che hai dentro.
Abbiamo fatto inconsapevolmente la stessa strada tante volte, ma lei è arrivata ben più lontano.
Chi ha orecchie per intendere, ascolti Madame.