Nella giornata di ieri, la presidenza spagnola ha deciso di concedere la grazia a 9 indipendentisti catalani condannati a seguito del referendum del 2017. Il premier socialista Pedro Sanchez ha affermato che questo gesto
[…] è il migliore per la Catalogna, è il migliore per la Spagna, ed è quello che meglio rappresenta lo spirito di coesistenza e armonia espresso nella costituzione spagnola.
Sanchez si è però affrettato a specificare che la scarcerazione non significherà anche la fine dell’interdizione ai pubblici uffici per i leader indipendentisti, interdizione che rispecchia le loro condanne che andavano dai 9 ai 13 anni, con capi d’imputazione come sedizione e abuso di fondi pubblici.
La reazione popolare
Benché la mossa di Madrid possa sembrare come un passo concreto verso il riavvicinamento tra il governo centrale e la regione della Catalogna, al pubblico spagnolo la grazia non piace: un sondaggio di inizio giugno per El Mundo ha rivelato che il 61% degli spagnoli non approvava l’iniziativa. Una spaccatura che ha trovato espressione nelle manifestazioni di dieci giorni fa a Madrid, dove hanno presenziato anche i leader della destra spagnola.

Due settimane dopo, un nuovo sondaggio ha fatto notare un incremento del numero dei favorevoli, salito al 44%. Ma, nonostante questo, sono continuate le accuse da parte dei conservatori, che vedono nell’iniziativa solo un modo per Sanchez di assicurare il supporto del partito catalano al suo governo di minoranza.
E ora?
Al di là di queste considerazioni, questa potrebbe essere l’occasione per risolvere la storica rivalità tra Madrid e Barcellona. La Catalogna, una delle regioni più ricche della Spagna, ha sempre goduto di autonomie speciali per via della sua identità culturale e politica; con gli eventi del 2018, e il violento crackdown da parte della polizia, molti catalani hanno rivisto l’oppressione franchista.
Quindi sebbene l’iniziativa spagnola sia lodevole, questa non può cancellare i fallimenti di Madrid nella gestione della Catalogna, come fatto notare da Puigdemont, leader del partito indipendentista oltranzista. Rimane da vedere se Sanchez saprà trovare un accordo con gli indipendentisti moderati.