Come tutti sappiamo, il Governo l’8 dicembre 2020 ha deciso di far partire la “pay revolution” per contrastare l’evasione fiscale, agevolando i pagamenti con carta.
Pur andando contro i dettami della BCE, il Governo ha voluto avviare il progetto di “visione di sviluppo di digitalizzazione dell’Italia entro il 2025”.
Cashback Italia: cosa è andato dritto
5,8 milioni di italiani si sono iscritti al “Cashback Italia” con 9.8 milioni di carte elettroniche utilizzate per i pagamenti elettronici.
Il 73% delle famiglie spende più di 3.000€ in pagamenti elettronici, 7.6 i milioni di euro spesi tramite “IOapp” per un importo medio di 46€.
2.004.876 le identità digitali (SPID) erogate in più dal Governo a dicembre 2020 rispetto al mese precedente (13.489.155 > 15.494.031).
Sono ben 222.668.781 i milioni di euro di “cashback”, quindi di rimborso che verranno restituiti ai 3 milioni e 200 mila partecipanti al cashback.
Il 48,5% degli utenti ha eseguito transizioni sotto i 25 euro, generalmente denaro facile da evadere o riciclare se pagato in contanti.
“Tax Credit” per gli esercenti: 30% delle commissioni saranno compensate nell’F24 il mese successivo alla spesa, non servirà dichiararlo sui redditi.
Cashback Italia: cosa è andato storto
Il cashback è stanziato con i fondi UE per il Recovery Fund e dovranno essere restituiti: sono 4.750.000.000 di euro divisi in due tranche fino al 2022.
Solo il 3,1% degli aventi diritto (100.387 utenti) avrà il rimborso di 150 euro e il cashback “medio” è di 18€, visto che il 48,5% degli italiani ha effettuato transizioni sotto i 25€.
I problemi con l’app IO: nei primi due giorni del piano “Cashback Italia”, l’app è andata in tilt totale e il download non era possibile, soprattutto su Android.
Se i soldi non dovessero bastare per coprire la manovra finanziaria, la quota del “cashback” verrà proporzionalmente ridotta (legge 156/2020 del Ministero dell’Economia).
Problema nel pagamento “contactless“: mancanza di collegamento dei circuiti di pagamento PAGOBancomat e Maestro con l’app IO per l’addebito.
Cashback Italia: cosa ci aspetta?
Dal 1 gennaio 2021 gli esercenti sono obbligati a mettere a disposizione il dispositivo di pagamento elettronico: avranno ulteriori agevolazioni?
Il pagamento in carta è molto usato nelle grandi città e pochissimo nelle piccole: nel “Cashless Community Society Report 2020”, Milano è in testa con un valore di 7,63 mente Catania ultima con il valore di 2,60 (su valore massimo di 10).
Con 33,5 miliardi di euro l’Italia è il peggior paese d’Europa per IVA non riscossa: aumenterà il pagamento elettronico per diminuire le frodi e il “nero”?
Il Governo non ha ancora pensato di istituire una sorta di “educazione finanziaria” a scuola: cambieranno le abitudini di pagamento anche nei ragazzi?
Ai posteri l’ardua sentenza.